Strumenti musicali nell’arte
Gli strumenti musicali nell’arte fiamminga
di Carolina Carpentieri
Intorno al 1485, Hans Memling nel suo dipinto Angeli Musicanti, un olio su tavola (Retablo di Nájera, conservato ad Anversa, nel Koninklijk Museum), mostra angeli muniti di diversi strumenti a fiato e a corda, intenti a realizzare un concerto per l’Altissimo.
La straordinaria visione si apre in una malinconia di fondo, propria dell’autore, in cui la staticità e la fredda compostezza delle figure alate viene riscaldata e resa viva grazie alla raffigurazione meticolosa degli strumenti musicali e alla maestria del definire l’atto del suonare. Si osserva che braccia, mani e bocca sono poste in peculiari posizioni richieste dalla tecnica musicale, specifica per ogni strumento.
Il dipinto è un vero trattato di pratica strumentale perché mostra una interessante e dettagliata serie di strumenti:
- il salterio ad arco, solitamente di forma triangolare; la tromba marina, strumento ad arco usato dal XV alla metà del XVIII;
- il liuto, introdotto nel Medioevo in Europa dagli arabi;
- la tromba;
- il flauto, in uso dal XIV;
- l’organo portativo, con mantice posteriore azionato tenendo la parte inferiore della tavola esterna e spostando la mano avanti e indietro;
- l’arpa;
- la viola.
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