Tempo e Musica ai tempi del coronavirus

Brevi riflessioni per continuare a parlare di Musica

Tempo e Movimento

di Carolina Carpentieri e Francesca Cecere 

È tempo di parlare di tempo? Tempo di raccontare con il corpo per abbandonare la realtà e modificarne le coordinate.

Nella danza il tempo ricopre un ruolo fondamentale legato al concetto di ritmo; nel ritmo, infatti, si trova lo scorrere del tempo rappresentato e percepito attraverso il succedersi ordinato e cadenzato di forme di movimento.

Pensando all’affascinante e rigoroso mondo della danza classica, il tempo qui diventa conteggio musicale, elemento sovrano, determinante e il ritmo si trasforma in strutture serrate che incorniciano il corpo in forme coreutiche precise e misurate, dove la celebrazione dell’armonia espressiva regna sovrana.  Visualizzando la danza moderna, che preferisce l’utilizzo di movimenti lineari e valorizza il gesto e il movimento dotati di un’apparente spontaneità, il tempo diventa adesione naturale allo spazio.

Riflettendo sulla danza contemporanea, nata dalla ricerca di innovazioni nell’espressività del corpo, si osserva come oltre alla tecnica, cambia soprattutto il ruolo del ballerino. Egli è infatti il reale protagonista della danza contemporanea e in lui si concentrano diversi ruoli: coreografo, attore, ma prevalentemente personaggio che domina il palco attuando delle performance originali, scenografiche e predominanti, dove egli è libero anche di improvvisare. Pertanto nella danza contemporanea il rapporto che il ballerino ha con lo spazio in cui si muove è unico e da questo rapporto, il ballerino che è coreografo, attore, cantante si muove per plasmare il tempo che diventa unicamente tempo personale.

Quindi, il tempo e il ritmo sono sempre strettamente congiunti alla danza, sono due elementi che la costituiscono. La danza, nelle sue diverse espressioni, è un’arte che trova nel corpo costruito in un tempo e in uno spazio la sua realizzazione; la danza, nel realizzarsi contestualmente, istituisce uno spazio e un tempo “altro”, spingendo lo spettatore oltre il limite dello sguardo ordinario e donandogli l’opportunità di un’altra visuale. Nei diversi stili, la danza trasforma il Tempo in tempo del corpo che diventa la penna per raccontare ciò che siamo, viviamo, sentiamo, desideriamo come esseri umani su pagine di raffinata pergamena del tempo lontano, su quaderni del tempo di ieri, su blocknote del tempo intimo e personale. Se il tempo è una coordinata sovrana della danza e la danza nella sua realizzazione crea un “altro” tempo, allora la danza si afferma come un’arte della ricostruzione della realtà, oltre l’idea e la conoscenza ordinaria del tempo, oltre la realtà vissuta quotidianamente.

POSSIBILITÀ

Se la danza è un’opportunità per ricostruire la realtà allora tutti possiamo abbandonare l’estetica e vivere la forza dell’espressione per offrirci la possibilità di raccontare con il corpo, domare lo spazio e attraversare il tempo. Esiste un tempo in cui il nostro corpo parla e racconta senza usare la voce. È il tempo della danza. Un tempo in cui il corpo si alleggerisce e danzare ci permette di abbandonare il tempo presente per viverne uno nuovo in cui il corpo fluttua, si muove, e grazie al gesto posizionato nel tempo, scrive un’altra storia lasciandosi guidare dalle emozioni, cedendo alle illusioni e opponendosi alle costrizioni. Danza!

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